Moderna o antica, popolare o di lusso, di mattoni o di paglia, ogni casa ha un cuore segreto. Nascosti fra le sue mure i segni e, soprattutto, i sogni di ognuno di noi. Le paure e le tristezze assieme alla gioia e alla tranquillità. In questo periodo ho vissuto poco la mia casa, mi è mancata e in questa mancanza l’ho avvertita davvero come il luogo più importante. E per te? Ho cercato di immaginare come ciascuno di noi vive questo posto speciale…
La casa di Lucia che sta, là, vicino alla piazza e se ti affacci dalla finestra puoi vedere le montagne maestose. Accanto invece le case abbandonate dei vicini. La casa è piena di oggetti e sulle pareti ci sono dei piatti dipinti a mano meravigliosi. C’é poco spazio libero per appenderci qualche quadro. In cucina i fornelli sono nuovi ancora.
La casa di Ilaria è grande. Tre piani che raccontano di lei e della sua innata eleganza. Ha buon gusto ed è capace di mettere ogni cosa nel posto giusto. Non è architetto e tanto meno interior stylist. Il suo è un talento naturale.
La casa di Claudio è piccolissima e ci vivono in undici. Mamma e papà, Claudio e i suoi fratelli. Non ci sono oggetti decorativi, ma quelli pratici e funzionali sono innumerevoli. Bicchieri, pentole, mestoli, macina caffé, tazze…
La casa di Roberta è immensa. Roberta non vive d’altro. Passa ore e ore a lucidare i pavimenti e passare l’aspirapolvere. La casa di Roberta non ha suppellettili, tutto è pulito e in ordine ma manca un poco di vita.
La casa di Sindel è una casa senza mattoni, stanze e tutto. E’ una specie di capanna di legno e metallo vicino al fiume. Però Sindel dice sempre cose del tipo “Vieni a casa mia”, “Torno a casa”…
La casa di Miki invece è un’unica stanza che contiene cucina, camera da letto, salottino e bagno. Ha ruote per spostarsi di paese in paese portando con sé la carovana del circo. E’ una casa dalle abitudini gitane.
La casa di Sara odora ogni giorno di torta appena sfornata che cucina la sua mamma. Il papà ogni giorno combatte il suo desiderio di assaporarla, ha il diabete. La casa di Sara vive di contraddizioni.
C’é la seconda casa al mare di Lillo. Lui dice che la mattina presto, senza fare colazione, prende e si tuffa dalla finestra come fosse un pesce nel mare aperto. Chissà se è vero, però se lo fosse, sarebbe molto bello.
C’é la casa di Simone che di buono ha che è calda d’inverno. Però è calda anche d’estate. Poi è buia. Le persiane sono sempre chiuse. C’é così tanto silenzio che resti immobile per paura di fare il più piccolo rumore.
La casa di Giulia è una casa della misura giusta. Giulia non esce mai di casa. Sta sempre dentro a vedere la tv e a mangiare e dormire. Invece il fratello di Giulia non c’é mai in casa. Sta sempre fuori con gli amici e le amiche.
Marco vive invece in un albergo, che è proprietà dei genitori. C’é sempre tanta gente che viene e tanta gente che va. A volte le stesse persone tornano l’anno seguente. Una volta la mamma di Marco ha litigato con il papà e la madre ha detto “Questa casa non è un albergo”. Poi si sono guardati e giù a ridere.
C’é poi la casa di Heike che è un piccolo appartamentino zeppo di oggetti, abiti, giochi che pare debba scoppiare da momento all’altro. Sul pianerottolo ci sono tante altre porticine che si affacciano su tanti altri appartamenti. Quando la mamma di Heike incontro i vicini sul pianerottolo dice “Buongiorno” e poi chiude in fretta la porta dietro di sé.
C’é la casa di Pier che ha tutti i pavimenti di legno, che lui ama tanto. Pier ha tante matite e colori, fogli e cartelline, dove disegna la casa dei suoi sogni. Una casa bella, tra i boschi, fatta di travi tradizionali ma dalla forma contemporanea con grandi finestre per poter amare la natura.
Poi c’é la casa di Ben. Fatta di piccole cose, ricordi, oggetti, artigianato che rappresentano se stessa. Un rifugio dove metterci la gioia e la felicità, l’amore e la famiglia che vanno assieme, ma anche le paure e le tristezze.
Quale è il significato di casa per te? e quale il significato più segreto e intimo?
4 Commenti
Che bel racconto!
sono tanto contenta che ti sia piaciuto cara Mari!
Mi sono quasi commossa… l’importanza della casa la capisci anche quando sei vicino a perderla. Dopo i brutti eventi sismici degli ultimi mesi il mio incubo riccorrente era rivolto alla perdita della mia casa.
Ora la paura è passata, la mia casa è ancora qui e anche le case intorno e io l’amo moltissimo e amo il paesaggio, l’aria fresca, la luce che va e che viene, lo spazio che mi circonda e mi coccola.
ho capito che la mia casa si merita le cure che le dedico e non mi pesa più tenerla pulita e in ordine… e bella!
Un bacio dalle Marche
Anna
… non avevo pensato a questa brutta situazione cara Anna. Hai aggiunto un importante spunto di riflessione, grazie.