HOME TOURS

Il design alpino {alternativo} dell’Hotel Terminal Neige

Gli spunti per il nostro arredamento a volte arrivano da luoghi inaspettati, da una boutique, da una cascina ma anche da un albergo. L’home tour {poco home e molto hotel} prende spunto da un struttura alberghiera di montagna, che si trova nell’unica stazione sciistica costruita negli anni ’60 ad essere inserita nell’elenco dei monumenti storici francesi, per dimostrare come il design alpino concepito in chiave modernista possa stravolgere i simboli tradizionali pur rispettando la natura.

L’hotel in questione è il Terminal Neige Totem, nella stazione sciistica del Flaine, ideato in continuità con lo stile dell’architetto ungherese Marcel Breuer, alla fine degli anni ’60, ci mostra una visione alternativa della vita in montagna.

L’estetica di montagna in chiave modernista

Interni vintage, ispirati all’estetica artigianale degli Indiani d’America, uno spirito urban abbinato all’ultima tecnologia, crea un’architettura funzionalista.

Le 96 camere realizzate in castagno e altri materiali non tratti, accostati al cemento, sono decorate con murales grafici di un artista locale che riecheggiano lo street style.

arredare in montagna

La struttura alberghiera si trova ad un’altitudine compresa tra i 1600 e 2500 metri nel comprensorio del Gran Massif, in Alta Savoia, a poco più di un’ora da Ginevra e con vista sul Monte Bianco. Di fronte alla grande scultura di Picasso.

Possiamo davvero dire che, qui, il design di montagna rompe con gli stereotipati codici della casetta tradizionale e parla alle famiglie urbane in cerca di autenticità. Un resort di montagna con la sensazione di una città: qui, è l’esperienza che ha la precedenza con, sullo sfondo, sci, cultura e famiglia.

È in questo spirito che la famiglia Sibuet, su iniziativa del progetto, ha immaginato un vero e proprio alveare di attività, una “piattaforma dello sci” aperta al mondo dello sci, che mescola attività sportive, nuove tecnologie, intrattenimento, benessere, gite, arte e cultura.

design di montagna

design alpino

Il ristorante con mobili vintage e tessuti etnici riporta a un concetto di “cucina amichevole” attorno ad un menu di snack, una cucina sana e vegana e menù per bambini.

L’architettura esterna è quasi brutale, sicuramente modernista e lontana dagli chalet coccolosi a cui siamo abituati a pensare. Eppure l’aspetto esteriore così duro rende questo hotel di montagna un luogo per il turismo di lusso. Non in senso snob. Ma da intendersi come quel turismo curioso di sperimentare un approccio differente alla permanenza in montagna.

architettura alpina

Ispirazione per la tua casa:

  • i tessili etnici dei nativi d’America: non solo attuali ma versatili
  • i colori
  • i tendaggi realizzati con materiali pesanti
  • le finestre aperte al paesaggio
  • il cemento grezzo, anche per un camino
  • la linearità dei mobili
  • pezzi d’arte che si mescolano al design

Credo siano questi gli spunti che l’hotel, oltre all’architettura innovativa, ci può dare per le nostre case. Se ne trovi altri puoi elencarli nei commenti.

La storia dell’hotel

Flaine è stato aperto nel 1969, traduzione di un’architettura unica e risultato di uno sforzo di gruppo.
L’area su cui si trova Flaine nei Monti Giffre è stata scoperta da due appassionati sciatori e alpinisti di Ginevra: René Martens e Gérard Chervas scoprirono quello che consideravano il posto perfetto per una stazione sciistica, nel 1954. Quando la loro idea fu respinta dall’amministrazione locale, menzionarono il progetto a un amico medico di Ginevra che li aiutò a trovare i finanziamenti da un cugino {Rémi Boissonnas e suo fratello Éric a Parigi}.

Fu così che Éric Boissonnas chiese al fondatore del movimento Bauhaus, Marcel Breuer, di aiutarlo a creare non solo una stazione sciistica ma “un capolavoro” capace di attirare i più talentuosi architetti e artisti dell’epoca.

A quanto pare, Boissonnas vide la costruzione di Flaine come un’avventura culturale e Breuer fu incaricato di creare quello che sarebbe stato un museo all’aperto. Ci riuscì. Flaine è l’unica stazione sciistica costruita negli anni ’60 ad essere inserita nell’elenco dei monumenti storici francesi.

Tuttavia, la sua nascita fu tortuosa, ritardata e costosa. Il lavoro era oggetto delle obiezioni locali. C’erano anche preoccupazioni pratiche per la mancanza di acqua nel sito.

Quando il progetto si fermò per un paio d’anni, il denaro pubblico fu trovato per proseguire.

Breuer utilizzò il calcestruzzo prefabbricato, che rappresentò una vera e propria “pausa” dal classico stile savoiardo locale. Sebbene le linee siano in netto contrasto con le montagne circostanti, i colori si scontrano in modo piacevole.

Infatti, sin dalle prime fasi di progettazione, Éric Boissonnas e Breuer erano determinati a rispettare la natura. Stavano attenti a non disturbare l’ambiente naturale facendo interagire il resort con le montagne. Esattamente come Gellner fece per il Villaggio Eni a San Vito di Cadore.

In tal modo, il layout generale è stato in grado di fondersi con i contorni dell’ambiente, e i diversi piani dell’hotel non possono essere visti da uno all’altro. Il risultato è una sensazione di privacy e, nonostante la natura dei materiali utilizzati, anche di tranquillità.

Immagini Milk Magazine e The Guardian
Il design alpino {alternativo} dell’Hotel Terminal Neige ultima modifica: 2018-02-02T10:01:55+01:00 da Benedetta

Non ci sono Commenti

Lascia una risposta

AlphaOmega Captcha Classica  –  Enter Security Code