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La cupidigia. L’amore. Il Vajont.

 ” … ci fu un grande boato. Si creò improvvisa un’onda.
Un’onda immensa. Il re e la regina con tutte le loro forze cercarono di proteggere il paese.
Ma l’onda scavalcò la diga. Il regno e quasi tutti i suoi abitanti scomparvero nel buio” 

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Nella notte un pugno di aria e un’onda gigantesca hanno cancellato un paese. Longarone.
La vita di duemila persone spazzata via per sempre. E quella delle generazioni a venire frantumata.

E’ il disastro del Vajont. Della diga del disonore come la chiama il registra Renzo Martinelli.
La immagino quella notte, che ho sentito raccontare dai superstiti, con il suo buio e il freddo d’autunno.
Le luci delle case e dei bar dove gli uomini del paese guardano la partita di calcio.
Mentre gli animali del bosco sentono tremare la terra. Il monte Toc è marcio.
Lo sanno bene a Longarone, lo sa bene Tina Merlin.

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Scappano gli animali, mentre la gente sta in fondo alla valle. Ignara.
Forse qualcuno dorme con un occhio aperto. Chissà.
La diga costruita ad arte, sotto il monte Toc, fa paura.
Alle undici un costone del monte cade nell’acqua.
Il silenzio. Il nulla. La disperazione. Il terrore. L’acqua, il fango e i detriti. La desolazione.

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Solo l’amore può salvarci. Con l’amore possiamo ricostruire la vita.
Mano nella mano. Con tenerezza, con giustizia.
Con la consapevolezza che la cupidigia può causare altri Vajont.
Come sanno anche i bambini di Longarone che hanno ideato la fiaba del Vajont, per descrivere quell’immane tragedia.

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Il libro è scritto da Luigi Dal Cin e illustrato da Arianna Papini.
L’ho acquistato due anni fa per aiutarmi a parlare del Vajont a Nicolò.
Mi commuovo sempre quando lo leggo.
Le parole mi si rompono in un abbozzo di pianto, soffocato, si frantumano e a fatica raccolgo
insieme vocali e consonanti per continuare la lettura.

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Questo libro va letto. Per non dimenticare.
Conosciamo il dramma del Vajont attraverso Marco Paoli,
ma nei libri di scuola il Vajont non c’é.
Eppure In un documento dell’Onu del 2008 è classificato come il peggior esempio tra i disastri evitabili provocati dall’uomo.
Educhiamo i nostri bambini alla memoria.
Per conoscere, studiare, riflettere, discutere.
Per non restare indifferenti.

La Fiaba del Vajont, ideata dai ragazzi di Longarone
Testi Luigi Dal Cin
Illustrazioni Arianna Papini
Edito da Fatatrac

La cupidigia. L’amore. Il Vajont. ultima modifica: 2015-01-08T19:25:19+01:00 da Benedetta

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