LIFE + STYLE

L’amicizia la forma più alta di amore

Credete nell’amicizia come la più alta forma di amore?
Quella che implica rispetto, quella in cui la partita si gioca sullo stesso piano, tra intimità e confidenze?
E se tutta questa meravigliosa amicizia nascesse tra un uomo e una donna?
Io ci credo. Egmont è la mia prova.

Ho conosciuto Egmont alla facoltà di filosofia a Padova mentre frequentavo un corso di storia della filosofia politica.
Eravamo in pochi e mi annoiavo abbastanza, ormai avevo deciso di infilare il corso nel piano di studi per arrivare più in fretta alla laurea …. Sedevamo sui banchi del Liviano, con un certo orgoglio perché il Liviano è una favolosa costruzione metafisica.Una delle tante così ben progettate dal grande Gio Ponti (che umilmente ringrazio).
Un luogo carico di storia, di vita, di discussioni politiche e filosofiche, che donava a noi studenti un’allure radical chic.
O almeno, nella nostra testa ne eravamo convinti. Eravamo così giovani, e ingenui.

Incontrare Egmont è stato un regalo del destino. In fondo, oltre i libri e i miei studi, quello universitario è stato un periodo fondamentale per tutte le persone che ho avuto la possibilità di incontrare.
Relazioni stimolanti e ricche. A cui si aggiunge l’immensa libertà di averle potute scegliere, una ad una.
Felici contaminazioni che mi hanno permesso di guardare il mondo da prospettive e angolazioni differenti.
Oltre i miei pensieri, i miei pregiudizi, le mie idee.

1

4

Egmont, un po’ tedesco di Monaco e un po’ ungherese di Budapest.
Si è avvicinato a me mentre il professore spiegava.
Abbiamo cominciato a parlare, a raccontarci della Germania vista da lui e vista da me, figlia di emigranti in suolo germanico.
E’ iniziato tutto così, in maniera molto naturale e rilassata. Ci siamo visti di settimana in settimana, sempre al Liviano.

Mi ricordo quella primavera e quell’inizio di un’estate calda e afosa.
Passavo le serate con Egmont alla casa dello studente dove alloggiava, sul terrazzo giocavamo a carte con gli amici ungheresi.
Cucinava cibo strampalato, ingredienti assemblati senza un senso logico con un risultato sempre pesante ‘alla tedesca’
ma che mangiavamo con allegria. Tutto il gusto dell’amicizia vera, pulita.

I giorni scorrevano veloci e il corso di storia della filosofia politica proseguiva. Egmont è sempre stato uno studente modello, di un’intelligenza raffinata – per questo fruttato a dovere dai docenti – afferrava al volo il cuore dei concetti che nel suo cervello cominciavano a palpitare e a generare concetti nuovi, sospesi tra l’astrazione dei teoremi filosofici e la praticità proverbiale del suo essere germanico. Mi ha aiutato molto, con generosità disinteressata. Mentre passeggiavamo in città parlavamo di filosofia, di musica, di Germania e di Italia, di amore e di amicizia. Di storia della politica.

copertina

Mi rimproverava di usare troppo il passato prossimo e poco il passato remoto, che noi italiani così facendo perdiamo le sfumature più belle della nostra lingua. Mi raccontava le sue storie amorose nate tra i banchi del Liviano.

Egmont mi ha insegnato a onorare le occasioni speciali. Lui, in jeans strappati maglietta bianca e scarpe improbabili, si presentava agli esami in blazer blu e camicia bianca perfettamente stirata. Perché un esame è pur sempre un esame.
Aveva un grande senso del rispetto e una sensibilità fuori dal comune.

Per il mio compleanno mi regalò il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry.
“Il libro più filosofico che esista”, diceva.

2

Lo avevo già letto tempo prima, non avevo una copia però.
E’ un racconto poetico, che parla di amicizia, che rappresenta l’allegoria dei ‘difetti’ dell’umanità.
Un libro per tutti, per bambini e per grandi.
Per me è il simbolo dell’amicizia di Egmont.
Della sua sincerità e bontà.

Dopo la sua parentesi nell’università patavina, Egmont è ripartito per la Germania.
Ha continuato gli studi – una seconda merita ( e poco sudata, vista la sua facilità a imparare) laurea – e ancor prima di terminare gli studi, un ingaggio per un lavoro importante in una società di finanza. Masticava filosofia e finanza come pane.

A questo punto ci siamo persi e ritrovati.
Visti in Germania e a Venezia in una meravigliosa giornata con il riverbero del sole sull’acqua che ci accecava,
poi sentiti al telefono, via email e sui social. Oggi so che Egmont viaggia per lavoro, molto in Cina, è papà di due bambini.
E’ sempre stato il suo sogno avere dei figli.

3.1

3

Mi diceva che una vita senza una donna e dei bambini, senza amore e amicizia, per lui non avrebbe avuto senso.
Non gli volevo credere, avevo in mente una carriera professionale che mal si appaiava ai sentimenti.
Arrivata al bivio, ho preferito anch’io il calore della famiglia.

7

Non sento Egmont da tre anni. Ho deciso, oggi gli scrivo.

Credete nell’amicizia? e tra uomo e donna?
Avete un libro che tratta dell’argomento e a cui tenete in modo particolare?

Il piccolo principe 
di Antoine De Saint – Exupéry
illustrazioni dell’autore
la mia edizione è Tascabili Bompiani
(….. da leggere al mio Nicolò!)

L’amicizia la forma più alta di amore ultima modifica: 2015-02-12T11:18:14+01:00 da Benedetta

4 Commenti

  • Rispondi Marianna 16/02/2015 a 11:08

    “L’ essenziale e’ invisibile agli occhi” 😉 amo questo libro!!!
    Complimenti

    • Rispondi Benedetta 16/02/2015 a 13:30

      è davvero un bellissimo libro.
      … aspetto un tuo post;-)
      ciao Benedetta

  • Rispondi lalu 01/03/2015 a 15:47

    Anche io ho conosciuta due delle più grandi amiche all’ università. . Ora che siamo donne madri lavoratrici e diventato difficile vedersi, ma cerchiamo di rimanere sempre in contatto! Un libro che mi ricorda quegli anni… Antigua, vita mia.M.serrano

    • Rispondi Benedetta 02/03/2015 a 08:41

      ciao Lu, non l’ho letto … me lo segno 😉

    Lascia una risposta

    AlphaOmega Captcha Classica  –  Enter Security Code