PAESE CHE VAI ARTIGIANO CHE TROVI

In Lazio con Pop The Question

Ritorna l’appuntamento mensile con ‘Paese che vai, artigiano che trovi’ che oggi sarà davvero speciale: a raccontarsi sarà l’artigiano stesso (in tal caso gli artigiani) attraverso la nostra intervista. E ci indicherà due luoghi speciali del suo territorio per mangiare e dormire bene!
Ci troviamo in Lazio con Pop The Question, gli artigiani della carta che rendono unico ogni matrimonio.

 1) Ciao Nicola, ciao Stefano, cominciamo subito con le domande: siamo curiosi di sapere come è nata l’idea di PopTheQuestion. Ha attinenza con la vostra formazione?
Ciao Benedetta, l’idea nasce dal matrimonio di Nicola, che si è sposato nel settembre 2012 con la designer canadese Gillian Thornton. Insieme hanno progettato e realizzato quella che sarebbe diventata la prima partecipazione Pop-Up della nostra collezione: il modello castello. Da questo primo esperimento prende forma, insieme a Stefano, il progetto di definire una linea di prodotto, studiare un processo produttivo ed una comunicazione efficace, per lanciare l’idea sul mercato.
Abbiamo lavorato per anni nel settore della comunicazione e della grafica, seguendo percorsi e studi differenti (Stefano ha una Laurea in Lettere e un Master in Grafica Editoriale, Nicola è Laureato in Disegno Industriale) e ci siamo ritrovati poi nel 2012 a lavorare insieme nello studio di comunicazione di Nicola, Studio Labsus.
2) Quali sono state le difficoltà maggiori all’inizio? L’attività è cresciuta nel tempo?
L’attività è cresciuta – e continua a crescere – con grande velocità, grazie alla serietà che tutto lo staff e gli artigiani di PopTheQuestion impiegano nel proprio lavoro e nella cura del cliente – principalmente le spose! – cercando di lasciarle non solo soddisfatte, ma quasi sempre entusiaste del risultato. Le difficoltà principali sono state: l’ottimizzazione di tutti i processi produttivi e l’organizzazione di una linea di produzione efficace, per abbattere i costi ed essere competitivi sul mercato attuale; la realizzazione di un sito web chiaro per gli utenti, comodo da gestire, e costruito su misura per vendere un prodotto personalizzato a più livelli. La difficoltà maggiore resta comunque l’assenza – sostanziale, al di là di tutti i proclami – di politiche efficaci di sostegno per le giovani imprese, soprattutto con una vocazione artigiana come la nostra.

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3) Quanto tempo ci si può dare per  capire se una nuova attività artigianale può funzionare?  Quanto conta la formazione?
Per quella che è la nostra esperienza, anche con il personale che tutti i giorni lavora al laboratorio, la formazione conta soltanto se è accompagnata da altre qualità, come la propensione a lavorare in una squadra, la volontà di imparare ogni giorno cose nuove, il rispetto per i ruoli in azienda e la cortesia (spontanea, non artefatta) verso il cliente. Se ci sono queste premesse, la formazione conta meno.
4) Quanto è servita e quanto serve la comunicazione? Quale è stato il mezzo di comunicazione che più avete utilizzato?
La comunicazione incide per una buona percentuale sul totale delle cose che facciamo e delle spese che sosteniamo tutti i giorni. È fondamentale una comunicazione chiara del prodotto, mirata al target di riferimento, e “onesta”. Non promettiamo niente che non sappiamo fare, non usiamo frasi sensazionalistiche, comunichiamo semplicemente l’idea che abbiamo avuto, che di per sé è già originale e non ha bisogno di essere arricchita con i noti orpelli tipici delle strategie di marketing più aggressive. La comunicazione che funziona di più per chi vende sul web? Beh.. il web! Offre così tante possibilità, se ben sfruttate, che quasi tutte le altre forme di comunicazione tradizionale risultano meno efficaci.

5) Quanto conta oggi il web per un artigiano? e che consigli vi sentite di dare ai giovani artigiani che decidono di  mettersi in proprio?
Il web per un artigiano è un canale importante se è in grado di padroneggiarlo, se i suoi clienti tipici lo cercano e se acquistano i suoi prodotti in rete. Per un fabbro o un falegname conta ancora poco, essendo attività molto localizzate, mentre per un’attività di artigianato e-commerce, è tutto.
A un artigiano che decide di mettersi in proprio consiglieremmo di concentrarsi sulla qualità del prodotto e su come venderlo a prezzi competitivi, di trovare dei collaboratori svegli e fidati, e di fare il possibile per catturare l’attenzione del cliente e  per lasciarlo soddisfatto. Non è l’idea sensazionale che determina il successo, ma come viene sviluppata.

 

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E ora veniamo al vostro territorio: consigliate ai nostri lettori un luogo speciale dove dormire e un luogo speciale dove mangiare?

A Roma, in zona Pigneto, non mancano  certo i ristoranti: fra tutti consigliamo il Pigneto 41, e in particolare il loro primo piatto più famoso: Pici con uva, salsiccia e finocchietto.

Per dormire, forse è meglio una sistemazione più centrale e vicina ai trasporti principali: un appartamento elegante in zona San Giovanni, ad esempio. Casa Cleme ( www.casacleme.com ).

In Lazio con Pop The Question ultima modifica: 2014-04-29T16:37:24+02:00 da Benedetta

2 Commenti

  • Rispondi L'armadio del delitto 30/04/2014 a 15:44

    Che bello! Giro subito il link a mia sorella che sta cercando idee!

    • Rispondi Benedetta 30/04/2014 a 18:36

      ciao Cecile mi fa molto piacere questa tua visita.
      Nicola e Stefano sono proprio bravi!
      ciao
      Benedetta

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