Tutto o tanto ruota attorno alla tavola delle nostre case e delle nostre famiglie. Quante volte da bambina hai fatto i compiti di scuola sulla tavola della cucina? Io tantissimi volte. Ho tanti di quei ricordi attorno alla tavola che se fossi una scrittrice riempirei pagine e pagine fino a farne un libro. Sarebbe bellissimo, perché lo sono i miei ricordi. Come quando dai nonni si mangiava assieme a Natale attorno all’enorme tavola, in legno massiccio, dove ci scambiavamo i regali. Anche oggi la mia tavola continua a rappresentare un punto importante della casa, della vita familiare.
Ma la tavola è un punto fondamentale anche per chi ama il decor perché è bellissimo poterla apparecchiare, addobbare, è un luogo dove esprimere la propria creatività. L’altro giorno per caso ho dato uno sguardo al mio profilo Instagram perché cercavo una cosa e mi sono accorta che, in effetti, alla tavola ho scattato un sacco di immagini. Ho pensato di raccoglierle perché raccontano di me stessa e vorrei condividere quella che che sono con te. Attraverso la tavola emergono i gusti, il nostro stile.
Apprecchiare la tavola per la colazione
La colazione è quel momento delicatissimo che determina l’umore della giornata, non trovi? Alzarmi, mentre mio marito e il mio bambino dormono, entrare in cucina dove la luce mattutina dell’estate inonda la stanza e si posa su sedie, tavola, mobili mi rasserena. Preparo la mocca e la metto sul fuoco, nel frattempo apparecchio la tavola per la colazione. Poche cose, il necessario, ma con la cura di presentare bene il cibo convinta che l’occhio voglia la sua parte.
Pane, burro e marmellata rappresanta il sapore della mia infanzia e incontra i gusti di tutta la famiglia. Pensando a come stanno evolvendo gli usi alimentari probabilmente sono un poco fuori moda oppure sto sbagliando, non sarei dire… per esempio porto a tavola il burro crudo con piacere perché contiene la vitamina D, chiamata anche vitamina del sole, ed è fondamentale per le ossa dei bambini di montagna. Sappiamo quanto sia fondamentale l’alimentazione sana per il nostro benessere, perciò mi impegno a scegliere cibi a chilometri zero, cucinare con pochi grassi, controllare l’origine degli alimenti, favorire il mercato locale e non mangiare cibo pronto in eccesso.
Non riesco però a sposare la causa vegana o vegetaria pur amando gli animali. Credo che usare le uova fresche della vicina, che alleva le galline libere nel suo prato, per cucinare una bella ciambella sia una fortuna. E’ inevitabile che la gallina, vissuta felicemente tra le cure amorevoli della mia vicina, finisca in pentola e poi a tavola.
Vivere slow, il mio orientamento: sostenere la micro economia locale, rispettare gli animali, cucinare sano. Dando il giusto valore al cibo, imparando a godere della diversità delle ricette e dei sapori, a riconoscere la varietà dei luoghi di produzione e degli artefici, a rispettare i ritmi delle stagioni e del convivio. {Puoi approfondire su Slow Food}
A tavola godiamo della marmellata di mia sorella, indovina dove la prepara? Sulla sua tavola rossa anni ’50. Mi piace un sacco vederla muovere le sue esili dita con velocità e destrezza. Mi sono sempre chiesta come mai, avendo la stessa mamma e lo stesso papà, lei abbia mani tanto belle mentre le mie non mi piacciono affatto.
Mia sorella segue il ritmo della natura e acquista solo frutta di stagione, anche lei è slow! Ha una ricetta base semplice: su un chilo di frutta aggiunge solo 3 etti di zucchero di canna che fa cuocere un’ora scarsa mantenendo così intatto il gusto di albicocche, lamponi, fragole.
- Da parte mia mi diverto ad apparecchiare la tavola con i colori dell’estate:
ho usato tanto l’arancione, simbolo di energia e generosità ed espressione di buonumore e gioia. Per lo più tono su tono. - Ma ho anche apparecchiato una tavola di contrasti, uno dei modi più facili per abbinare, con il blu – colore della calma e della meditazione– e il rosso – tutto passione e vitalità.
Confesso, adoro il rosa sia nell’abbigliamento che per la casa. E’ un colore femminile che mi rassicura e mi piace addosso a qualsiasi persona. O quasi.
Per la tavola qui sotto ho usato un telo mare di cotone che mia sorella mi aveva regalato anni fa in occasione del compleanno. Non si direbbe vero? La terrina in ceramica è di artigianato marocchino. Basta davvero poco per ottenere una tavola ordinata e piacevole da guardare.E bastano anche pochi accessori perché assuma uno stile bohemiene.
Decorazioni per la tavola
Esistono tante idee originali per la decorazione della tavola. Da parte mia apprezzo la semplicità, perciò me la gioco con i fiori del giardino e abbinandovi un bel centrino ricamato a mano e un bel vaso.
Il centrino con la frutta lo ha ricamato mia zia.
Quando sono andata in vacanza in Puglia ho decorato la tavola con una ortensia messa a essiccare lo scorso anno, non sarei potuta partire lasciando la tavola sguarnita.
Alla fine di giugno il giardino ci regala tutti gli anni le peonie, fiori stupendi pieni di poesia. Robusti e delicati nello stesso tempo. In quel periodo si è sviluppata la menta, una pianta troppo invasiva per la mia piccola aiuola {credo che il prossimo anno la toglierò anche se profuma la casa}, l’ho accompagnata alle peonie.
Di centrini solitamente ne prendo di stili diversi, da quelli rustici dei mercatini ai centrini dallo stile moderno dei negozi, per decorare la tavola in maniera sempre diversa.
Ci sono anche i ricordi {tesori} di famiglia che custodisco gelosamente. Il centrino con le figure olandesi è stato ricamato dalla mia bisnonna materna. Dev’essere stata una donna particolare, pensa che su un asciugamano ha scritto “Buongiorno Colomba”. Colomba era il suo nome. E darsi il buongiorno da sola mi fa sorride e pensare a li come una persona piena di ironia.
In fioreria tempo fa mi ero composta un mazzo di girasoli, crisantemi verdi {che mi piacciono tanto} e velo da sposa.
La tavola per il pranzo {o la cena}
Amo lo stile lineare ma non banale. Mescolare stili, oggetti, tessuti in un gioco che alla fine deve regalare armonia all’insieme. Non perdo molto tempo intorno a queste cose, mi viene naturale. Mi appassiona, mi dà gioia. Sono contenta di sedermi di fronte a una tavola ordinata e bella, curata per me e la mia famiglia.
L’orto di mio marito comincia a dare le prime soddisfazioni. Abbiamo l’insalata fresca nella terrina, ho già cucinato due volte la crema di zucchine, mentre tutti gli altri ortaggi coltivati stanno crescendo. Ci siamo accorti che i fagiolini sono stati aggrediti dalle afidi, Pier sta provvedendo un decotto di rabarbaro per allontanarli… speriamo bene.
La tovaglia blu di lino e cotone l’ho presa in saldo in una merceria che a vederla da fuori avrei scommesso di non trovarci nulla. Bello sbagliare. I piatti invece sono un regalo di papà, quel tenero settantenne, che mi ha regalato anche la caraffa qui sotto.
Questa sono io, a tavola. Nel bene e nel male.
E tu? raccontaci la tua tavola usando i commenti.
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