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VINTAGE

Il Balon del sabato e la Lenci: frammenti di storia torinese

Se fossi una brava viaggiatrice avrei sempre un programma, una tappa annotata, un luogo preciso da visitare in un momento ben definito. Invece a me piace avere margini per l’improvvisazione, farmi un’idea, annusare l’aria che tira che in quel luogo e poi stendere un calendario giornaliero. Solo giornaliero. Quando sono stata a Torino qualche settimana fa, avevo fissato una tappa: sapevo ancor prima di partire che il sabato sarei andata al Balon passando per il mercato di Porta Palazzo, il più grande d’Europa. Il Balon del Sabato è il mercato storico delle pulci, in scena a Torino dal 1857. Proprio qui ho trovato la mia Lenci, una bambolina di stoffa, un pezzo di una storia non solo torinese ma italiana… 

Il Balon del Sabato

Adoro i mercati – da quelli ortofrutticoli a quelli dell’antiquariato – perché amo osservare la gente, le cose, i colori, la diversità. Ne ho visti abbastanza, ma nemmeno uno lo posso paragonare al Balon di Torino. Il Balon è un crogiolo di etnie, di oggetti di qualsiasi genere, è un quartiere della Torino popolare dove convivono degrado e normalità {difficile, peraltro, da definire}. Lo trovi accanto al grande mercato di Porta Palazzo, il tutto dietro al Palazzo Reale, ma che con lo sfarzo di quest’ultimo non ha nulla a che vedere.

Il Balon del Sabato si svolge tutti i sabati dalle 07.00 alle 17.00. È aperto ad operatori professionali e non, ad operatori dell’ingegno, artisti e musicisti. È un mix di colori, profumi e sapori.. è un lavoro dettato dal recupero di quello che il Balon è stato in passato, della sua storia, della sua importanza, della sua ricchezza commerciale e socio-culturale.

Il Balon era tra le poche tappe certe del mio soggiorno torinese.

Balon Torino

La storia del Balon del Sabato

Il mercato del Balon ha ormai luogo da molto tempo nelle vie che da piazza della Repubblica scendono fino alla Dora. Nel 1857 il “mercato dei cenci”, dopo essere stato ospitato in altre vie e piazze torinesi, si installò in quest’area. Si teneva ogni sabato e ospitava feramiù e straccivendoli, da qui derivano le espressioni piemontesi mercà dle pate o mercà di pui(mercato dei cenci o delle pulci).

Il mercato del Balon oggi si svolge nelle vie Borgo Dora, Cottolengo, Lanino, Mameli, Salita del Maglio e ha i caratteri di una fiera settimanale ben amalgamati a quelli dei mercatini. Gli espositori sono circa 300 con 50 negozi, aperti dal martedì al sabato. Camminando tra le vie possiamo trovare antiquariato, rigatteria, artigianato etnico, vintage,creatività e semplice usato.

Passeggiare al Balon

Appena arrivati al Balon, ci siamo trovati di fronte a un pullulare di gente, un andirivieni costante ma silenzioso. C’erano banchetti ovunque, a ridosso di abitazioni malconce, scrostante dal tempo e scarabocchiate da bravate notturne, e di altre case invece in buono stato, curate, che ospitano veri e propri negozi di antichità.

Balon

 

Il Balon ha attraversato periodi difficili, di cui i giornali hanno ampiamente scritto, e oggi prova a risalire la china con una nuova gestione.

Acquistare al Balon

Qui la base di tutto è la contrattazione, l’affare e spesso l’introvabile che al Balon c’è. Non importa avere un’idea precisa…al Balon bisogna andarci per interrompere la routine quotidiana, per fare un giro tra il folklore e i colori più belli e interessanti di Torino. E’ un luogo autentico di cui mi sono innamorata.

Il Balon è il simbolo delle contrapposizioni, in ogni senso. Anche negli oggetti venduti. Non ho mai visto una distesa così grande di scarpe usate {impressionante}, giocattoli, cianfrusaglie, biciclette, occhiali vintage, abiti… accanto a mobili, sedie, libri, specchi, tappeti e poltroncine degne di nota.

mercatino delle pulci Torino

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Tutte queste tipologie di merce richiamano una clientela varia che passa con disinvoltura dal collezionista di rarità al bisognoso. Gli espositori sono commercianti, artigiani, ma anche disoccupati, immigrati da paesi non europei, studenti, pensionati, camionisti ma anche il dottore e il funzionario di banca. In questo angolo è facile trovare chi rovista nei mucchi di abiti usati, chi cerca l’affare, la rarità, l’oggetto curioso che fino a poco prima stazionava impolverato e dimenticato in cantina e che al Balon sembra riacquistare vita.

La mia Lenci

Ero eccitata da questo luogo. Volevo portare via qualcosa con me, da mettere nella mia piccola casa a coronamento del viaggio a Torino. Mentre guardavo ovunque i miei occhi potessero appoggiare lo sguardo mi sono imbattuta in una Lenci. Una bambola di panno {appunto, panno Lenci} che rappresenta una delle più belle storie della creatività italiana: Lenci era un marchio fondato nel 1919 a Torino e che, nel tempo, diventò punto di incontro di artisti e fucina di idee per lo sviluppo e la realizzazione di bambole e pupazzi, mobili per bambini, e in seguito anche ceramiche artistiche. In particolare, i primi artisti a prender parte attiva all’impresa Lenci furono Giovanni Riva e Sandro Vacchetti, che realizzarono i modelli delle prime bambole dalle teste in feltro elettroformato in appositi stampi.

Lenci

Le bambole Lenci non riproducevano soltanto bambini, spesso dal volto imbronciato come il famoso “grugnetto”, ma anche figure con costumi regionali o etnici, vestiti alla moda o maschere, e personaggi di fantasia o ispirati a modelli reali, per esempio Rodolfo Valentino. Ho conosciuto questa storia grazie alla mia compaesana Lia che ha una collezione favolosa di bambole, tra le Lenci.

Oggi le storiche ceramiche e bambole Lenci sono ricercati oggetti da collezione esposti nei musei di tutto il mondo. Io, invece, la mia Lenci l’ho trovata al Balon del Sabato di Torino. Ho speso 20 euro, contrattando.

Per visitare Torino ti consiglio il blog “Le strade di Torino”, che offre una prospettiva alternativa ai “soliti luoghi”.

Il Balon del sabato e la Lenci: frammenti di storia torinese ultima modifica: 2016-10-07T08:50:30+02:00 da Benedetta

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