ARREDARE CON L'ARTIGIANATO

Intaglio, affresco, pittura, incisione: vi presento Bruno artigiano poliedrico

Un sabato di metà aprile di metà pomeriggio. Mi inerpico a Fornesighe, Bruno mi aspetta tra i rustici: appena arrivata mi ha detto di chiamarlo per venirmi incontro. Come al solito sono in ritardo, accompagno Nicolò dal suo papà e corro. Telefono a Bruno, lo vedo arrivare. Comincia la mia intervista.

Bruno De Pellegrin è un artigiano sui generis: si occupa di intaglio del legno, di pittura, di incisione, di affresco murale. Da trent’anni.

Abbiamo passato insieme quasi tre ore a parlare, divagare, a guardare le sue opere, le fotografie, tra il suo laboratorio che si affaccia direttamente sulle Dolomiti e casa sua, piena di sorprese meravigliose come solo quella di un creativo può essere.

Bruno è un’anima mite e tranquilla. Un artigiano che ama la gente, che predispone i suoi schizzi al bar “perché amo sentire i passi che mi scricchiolano intorno mentre disegno”.
Sono entrata nel suo mondo in punta di piedi – non abbastanza per approfondire la sua arte, il suo mestiere, ma quel poco per regalarvi questa intervista. Per avvicinarsi al Bruno artista, artigiano e uomo.

Ti ringrazio Bruno per il tempo che mi hai dedicato.

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Bruno, qual é la tua formazione e quando hai cominciato la tua attività?
Ho frequentato la Scuola d’Arte di Cortina d’Ampezzo, dopodiché mi sono trasferito a Sorrento, quattro mesi circa, per apprendere la tecnica dell’intarsio nella bottega di Giuseppe Rocco. Qui c’erano tecniche più nuove rispetto a Cortina e mi interessava approfondire l’intarsio poiché era un’arte in disuso che ben si sposava alla mia formazione artistica e a una maggiore possibilità di lavoro. Dopo l’esperienza sorrentina tornai a Zoldo e sviluppai una mia tecnica personale di intarsio che si scostava sia dalla scuola ampezzana sia dalla bottega di Sorrento.

Perché non sei rimasto a Sorrento?
Volevo vivere qui, a Zoldo. Inoltre a Sorrento la prospettiva di lavoro non si avvicinava alle mie idee: lì si costruivano opere in serie, sia pur limitate, che presupponevano di occuparsi solo di un segmento produttivo dell’intera creazione. La mia idea era invece quella di creare pezzi unici ed essere libero di seguire l’opera dalla sua ideazione, attraverso il disegno e la progettazione, fino alla sua realizzazione concreta.

collage intarsio

Esiste un legame tra il tuo mestiere di intagliatore e il territorio in cui vivi?
Io sono il frutto di tante esperienze ma certamente vivere in un determinato ambiente condiziona: nella mia infanzia ho sempre intagliato il legno, mi divertiva, e vedevo il papà, il nonno che lo lavoravano. Con il legno ho perciò avuto una famigliarità precoce rafforzata dalla scuola di Cortina che è stata fondamentale nella mia esperienza. Avrei anche potuto occuparmi di scultura a Venezia, i miei genitori ne sarebbero stati felici ma il legno mi interessava maggiormente. Dopo sono seguiti gli interessi per le tecniche pittoriche.

Nota.
Dalla sua esperienza nella bottega di Giuseppe Rocco, Bruno non ha ricavato denaro ma ha preferito essere ricompensato con del legno che la bottega gli spedì in cartoni che Bruno custodisce nel suo laboratorio. Ci sono fogli di legno in varie essenze catalogati nelle schede di cartone sotto il tavolo da disegno oppure stesi lungo le mensole a ridosso del muro. Una raccolta frutto di assidua ricerca, una raccolta che dura da trent’anni e che continua anche oggi.

collage essenze

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Nel suo laboratorio ci sono tutti gli attrezzi che servono a realizzare un intarsio: può essere un quadro oppure  un ornamento per mobili, dipende dalle esigenze del committente. Una volta terminata l’opera passa in una stanza le cui finestre sono state oscurate perché il legno patisce la luce, mi spiega Bruno.

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Bruno, cosa consiglieresti a un giovane che vuole diventare artigiano?
Prima di tutto consiglio amore e passione verso il proprio mestiere, solo così si possono sopportare le fatiche e tutti gli imprevisti che comporta l’essere artigiano. Anche perché in Italia è molto difficile avere un lavoro in proprio.

Che differenza c’é tra artigiano e artista?
Non saprei. Noto però che il termine artigiano, rispetto a quello di artista, viene impiegato con meno enfasi. Dal canto mio preferisco essere un buon artigiano che un pessimo artista.

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Nella pittura Bruno sfoggia colori intensi, accostamenti che denotano grande sensibilità estetica e profonda conoscenza del colore. “Mi piace molto il colore: l’intarsio impone una certa monocromia – il marrone del legno nelle sue declinazioni – mentre la pittura, non essendo legata a un materiale, mi permette molti  giochi di colore”.
I soggetti che ama ritrarre sono per lo più nature morte e figure femminili. “La natura morta è uno dei miei cavalli di battaglia” mi dice “ma anche le donne. Prediligo espressioni malinconiche, non mi piace la donna che ride”.

Raccontami un po’ delle tue esperienze di lavoro?
In provincia di Belluno sono stato docente nella scuola del legno di Sedico e nei corsi di intarsio a San Gregorio. Mi sono occupato di affresco, una tecnica antica diversa da altre pitture murali (come per esempio la tecnica murale acrilica a secco), che richiede condizioni particolari per esempio del muro su cui si va a dipingere. Risulta più costosa per l’impiego dei materiali e molto più tempo di lavorazione ma è senz’altro più bella e luminosa. Ho affrescato nel mio paese, a Pedavena, in Abruzzo anche per beneficenza.

collage affresco

Hai lavorato anche all’estero?
L’acquisto dei miei quadri da parte di Vico Calabrò (pittore bellunese affermato che pratica tutte le tecniche di espressione figurativa) mi ha permesso di acquistare il volo per il Brasile dove sono stato docente in un corso di intarsio, ho realizzato delle pitture murali e un affresco. Ho fatto workshop a Vicenza presso la Stamperia d’Arte Busato, punto di riferimento di molti artisti del calibro di Murer, Zancanaro, Celiberti, ma anche qui a Zoldo. Sono stato all’Accedemia delle Belle Arti di Varsavia a studiare incisione e litografia.

Quasi tutta l’intervista si è sviluppata in laboratorio, poi Bruno mi ha invitata a casa sua e qui ho scoperto tante altre cose: per esempio che è un fotografo raffinato, con occhio attento all’estetica ma anche indagatore di realtà nascoste. Senza dubbio un occhio artistico. Delle sue foto ha creato libri bellissimi, in cui mi sono persa (favoloso quello dedicato a Varsavia) dove ogni pagina racchiude ricordi e creatività, dove le immagini sono abbinate con cura e attenzione.

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E’ davvero difficile raccontare Bruno, il suo essere meravigliosamente poliedrico.

A casa ho ammirato le sue incisioni, le ho adorate: ancora figure femminili malinconiche ma più stilizzate rispetto alla pittura che in me rievocano le figure del pittore Masi Simonetti. E poi ci sono anche suggestioni di viaggio: particolari di Varsavia, del Marocco, del suo paese.

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Sono rimasta affascinata anche da casa sua, che descrive la sua personalità sempre sospesa tra arte, artigianato e cultura. Alle pareti le sue opere e quelle di un’amica di Varsavia; le mensole con i libri, le ciotole di ceramica create da lui, gli album con le incisioni. Tutto parla di Bruno. Le porte decorate con l’intarsio e il vetro.

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Come vi dicevo all’inizio Bruno disegna i suoi schizzi al bar. Da qui è nata la bella idea di creare le cartoline d’autore realizzate con la penna Biro: sono stupende e uniche! Ognuna porta un messaggio positivo, esserne il destinatario è davvero un privilegio.

collage cartoline

Penso che la mia cara amica Anna Greco abbia ragione quando ha scritto (il post puoi leggerlo qui) che acquistare l’opera di artigiano significa sostenere il percorso artistico. Aggiungo che si tratta di un’esperienza di acquisto superiore poiché appaga la nostra sensibilità, la nostra concezione estetica della vita, le nostre emozioni perché un’opera è viva e ti parla. Mi sono innamorata di un’incisione che ritrae un particolare del Marocco. L’ho acquistata, farò fare una cornice artigianale.

Se sei interessato ad approfondire le tecniche pittoriche, l’intarsio, l’incisione visita il sito di Bruno De PellegrinSe sei interessato all’acquisto di un’opera puoi contattarlo al numero 340.6441040.
Aiutarmi a far conoscere il lavoro di Bruno è facile: condividilo sui social attraverso i simboli qui sotto.

Dal 4 al 20 maggio le opere di Bruno saranno esposte nella Galleria Autograf di Varsavia. E’ un’esposizione, patrocinata dall’Istituto italiano di Cultura a Varsavia, di stampe grafiche a Litografia  e a Calcografia (acquaforte/acquatinta) della collezione della Stamperia d’Arte Busato di Vicenza. Bruno partecipa con 3 litografie.

 

Intaglio, affresco, pittura, incisione: vi presento Bruno artigiano poliedrico ultima modifica: 2015-04-28T07:00:47+02:00 da Benedetta

2 Commenti

  • Rispondi lalu 30/04/2015 a 12:17

    Il mi professore alle media intagliava il legno, chissà se lo fa ancora?! Comunque ho tentato anche io l’ esperimento, mal riuscito!
    L’ aspetto meraviglioso è il fatto che nonostante la monocromia del legno, è come se i colori fossero ben visibili.
    Comunque, anche se il tuo blog è già un passo avanti, ti ho nominata al Liebster Award. dai un occhiata!
    lalu
    lstinzi.blogspo.it

    • Rispondi Benedetta 30/04/2015 a 14:12

      che bellissima sorpresa!!!! grazie!

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