Gli antichi romani avevano una divinità che si chiamava Giano. Era il dio delle porte, dei ponti, dei passaggi e delle soglie, e anche dei viaggi e dell’inizio di una nuova vita. Un dio portinaio, un dio portiere che parava bene ma lasciava entrare qualche palla. Giano si mise in mezzo al Caos primordiale, immaginato dai romani, come un setaccio. Passando attraverso di lui iniziò il mondo.
Giano trovò il suo posto su una collina boscosa, nel Lazio che ancora non aveva questo nome, ed era là quando gli abitanti delle origini impararono a rispettare gli dei. Gli abitanti delle origini erano un po’ legnosi, come sarà Pinocchio molti secoli dopo.
Giano, a cavalcioni della porta dell’inizio, li guardava: da un lato, erano ancora teste di legno e dall’altro erano eleganti, saggi, persone di mondo. Sotto lo sguardo di Giano la vita regolata ebbe inizio. Il colle dove Giano piante le tende, e dove forse ancora puoi incontrarlo, i Romani lo chiamarono Gianicolo.
Amo la mitologia greca e romana, la finezza con cui gli antichi davano importanza alle cose. Le porte come inizio di un nuovo mondo. E’ proprio così non trovi? Ce lo ricorda anche il detto “Si chiude una porta e si apre un portone”.
In fondo quando spalanchiamo le porte di casa, apriamo il nostro mondo. Eppure le porte – spesso trascurate e relegate a sola funzione di separazione di una stanza all’altra – hanno una forte connotazione decorativa.
Le porte: la mia selezione per ispirarti
Porte nere
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Porte esterne
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Porte bianche
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Porte gialle
Da Domino Magazine
Porte di legno
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